mercoledì 3 novembre 2010

La calma apparente e l'agitazione effettiva

La ricerca delle passioni è una cosa che andrebbe fatta da piccoli, appena si è in grado di sentire la mancanza di qualcosa o di qualcuno.
La lezione che ci da l'avvento del digitale, infatti, è proprio questa: le dinamiche scaturiscono dall'alternarsi di vuoto e pieno, le decisioni devono essere prese in base alla presenza o assenza di reali intenzioni e motivi -letteralmente 'motivi'- per i quali adoperarsi e addossarsi responsabilità.
In 25 anni di vita ho fatto molti errori, molte cagate, e ancor più considerazioni affrettate: uno come me che è sempre stato particolarmente combattuto sull'ascoltare il cuore o piuttosto il cervello non può toccare un equilibrio se non per brevissimi periodi interiori, momenti nei quali sento di vivere bene.
A portare la felicità comunque sappiamo benissimo che sono gli stimoli esterni (e si torna al concetto del digitale), avere un lavoro o meno, avere una compagna o meno, avere delle proprietà o delle ricchezze che ti permettano di soddisfare i tuoi desideri, nella minima misura in cui ognuno di noi riesce a colmarli.
Purtroppo andando avanti mi sto rendendo conto di come siano il nero ed il bianco a dominare questo mondo: le tinte intermedie sono scialbe, sbiadite, impercettibili come il cielo grigio di Novembre, non sai dove comincia e non sai dove finisce.
Non so quale tinta mi appartenga, probabilmente più di una, una multicolore che come è normale si contamina di altri colori, saturazioni... una cosa è certa: non sono, e non voglio essere, nè bianco, nè nero...
Troverò un sentiero?