mercoledì 28 settembre 2011

Doodle umano a Bologna: ecco come esplodono le buone idee...

Doodle umano a Bologna: tra intervista e riflessioni, ecco come esplodono le buone idee

Le tredici candeline di Google raffigurate da sessanta persone in planking sulla piazza di Bologna: questa l'idea creativa che ieri è arrivata sulla bocca (e monitor) di tutta Italia, omaggiando il simbolo mondiale della creatività con un atto di creatività. Perchè le buone idee sono vere esplosioni. E devono essere valorizzate.


Ieri Google ha compiuto 13 anni e il buon compleanno si è subito visto dal doodle: è proprio il caso di dirlo, visto che il team di Mountain View ha aperto la home più cliccata al mondo con una graziosa torta di compleanno autocelebrativa. C’è poco da fare: Google ha davvero cambiato molte regole di Internet, addirittura creandone “a sua immagine e somiglianza”. A Bologna c’è poi chi ne ha approfittato per creare un evento che è già finito su quotidiani e riviste online, una vera “performance” che non è passata inosservata: dopo essersi dati appuntamento attraverso Facebook, sessanta ragazzi e ragazze si sono ritrovati ieri in Piazza Maggiore, dando vita a un “doodle umano”. “Martedì 27 ore 7,30 (mattina) ci troviamo in piazza maggiore per fare un Planking mondiale. Con la vostra collaborazione potremmo mettere in piedi un evento di portata internazionale. Solo venendo martedì mattina capirete il perchè… Mi raccomando la puntualità perchè entro le 8 bisogna andar via”. E così è stato.



Se qualcuno si chiede ancora cos’è il planking, si tratta di una moda nata in Australia e diffusissima sul web: fare “planking” significa farsi fotografare sdraiati a pancia in giù nei luoghi più insoliti per poi postare le immagini sui social network. E così “la spedizione dei sessanta” è approdata sul famoso “crescentone” bolognese (che altro non è che il rialzamento della piazza di fronte alla Chiesa di San Petronio), mettendosi in posa e facendo così gli auguri più originali a Google, omaggiando – parole degli ideatori – “con un atto di creatività il simbolo mondiale della creatività“. E qui arriviamo alle menti dietro l’evento, ovvero quattro giovani creativi bolognesi: Giorgio Grandi, Luca Marozzi, Enrico Nannetti e Matteo Zini, che già lavorano tutti nel mondo della comunicazione e del marketing, supportati dagli amministratori del gruppo Facebook, Raffaele Ferraro e Ivan Belletti.
La segnalazione mi è arrivata da un’amica in comune – il mondo, a volte, è davvero piccolo – e subito mi sono incuriosito. Per questo ho contattato questi ragazzi. “Abbiamo voluto dimostrare che i fenomeni di massa, specie quelli con un tasso di viralità molto alto“, ha spiegato Luca, “possano essere qualcosa più di un divertimento, ovvero una risorsa per il mondo della comunicazione“. Una bella dimostrazione ben riuscita, insomma. “Anche per questo abbiamo deciso di “festeggiare” Google nel giorno del compleanno con un “doodle umano” creato con il planking, il fenomeno di massa del momento: volevamo omaggiare con un atto di creatività il simbolo mondiale della creatività. Questa iniziativa è il biglietto da visita del nostro gruppo di creativi. Gli amici di Planking Bologna sono stati fantastici nel radunare in un giorno tante persone, noi abbiamo messo la creatività e la nostra conoscenza del mondo dei media a disposizione dell’iniziativa. Il tutto al prezzo di una levataccia, e della colazione offerta a tutti i plankers: una buona idea, sfruttando le leve della viralità, della facile diffondiblità di un messaggio, può diventare esplosiva“.
Tutta l’iniziativa ruota infine intorno a GiZed. La domanda è spontanea: “GiZed? E’ un contenitore di aggregazione delle nostre idee e della nostra creatività, oltre che delle nostre esperienze di marketing e comunicazione. Gized è a disposizione delle aziende e degli enti che vogliano sperimentare campagne media o diffusione di un brand fondati soprattutto sull’utilizzo dei social media e del viral marketing“. Da “collega di settore”, ma anche da semplice utente, consumatore e cittadino del Mondo, trovo questo doodle umano un magnifico esempio di viral marketing nella sua forma più pura, quotando in toto le parole di Luca. Questo è davvero un grande esempio di potenza creativa trasformata in atto comunicativo. Non bisogna però scambiare la fantasia come effimero prodotto da scaffale: spesso e volentieri, manager, imprenditori e markettari offrono budget ridicoli per strategie creative importanti, credendo che non ci voglia niente per realizzare eventi come questo, se non svegliarsi presto e pagare una colazione a sessanta persone.
Il successo sta spesso nelle “piccole cose”, ma ciò non significa che richiedano meno impegno. Una campagna social, un evento viral, un video in presa diretta di un minuto su youtube: sono tutte “strategie” che richiedono minor dispersione di risorse economiche, certo, ma bisogna evitare di sminuire il lato creativo e organizzativo… cosa che vedo ogni giorno di più negli ambienti sia delle PMI che delle grandi multinazionali. Giorgio, Luca, Enrico e Matteo ieri hanno dimostrato ancora una volta la potenza delle idee e della comunicazione a tutto tondo. E, fidatevi, non è poco.


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domenica 25 settembre 2011

Timewheel

Chiudo gli occhi...
E ascolto i sussurri del mio corpo.
Mi raccontano di una strada tortuosa in cima alle montagne, un crinale roccioso che costringe il viandante a controllare ogni passo dinanzi a se...

E' già tardi su quel monte, il Sole sta scendendo e presto arriverà la sera e non ho un riparo per la notte.

Non posso, non devo essere stanco adesso...

Ho scalato la montagna e non ho ancora trovato rifugio.
Ho scalato la montagna e non ho ancora visto la vetta.

Ho scalato la montagna e sono rimasto solo quassù, senza ossigeno...

martedì 13 settembre 2011

-20




Io "odio" Pianigiani...
Lo "odio" cestisticamente come si odia la Juventus o la McLaren o il figo della scuola. E' quel disprezzo semplice e diretto, un misto tra invidia e frustrazione, dovuto all'ingiustizia della vita. Pianigiani è un allenatore mediocre che si è guadagnato il titolo di miglior allenatore d'italia semplicemente perchè in questo momento i suoi colleghi italiani bravi davvero lavorano con squadre o nazionali straniere, ottenendo i loro risultati positivi con quelle e non con le compagini connazionali.

Eppure questo timeout la dice lunga...

La dice lunga sul perchè lui sia lì, sul perchè non ci sia nessuno di migliore ora, sul perchè l'Italia (come paese) stia andando piano piano piano verso un miserabile declino... e sul perchè io mi senta così in questo momento.
Se Pianigiani è lì, ci saranno delle ragionevoli motivazioni. Attenzione, dico ragionevoli, non GIUSTE. Probabilmente ha fatto o sono state fatte delle scelte e delle mosse che gli hanno permesso di diventare quello che è. Il mondo non è giusto... e spesso nemmeno ragionevole.


"C'è bisogno che si giochi con un pò di dignita! Con un pò di anima, cazzo! Nessuno fa un salto, un fallo con la palla lì!!! Facciamo a cazzotti almeno...
ma che cazzo avete dentro???"

Ho trascritto le esatte parole del suo discorso, e dentro ci leggo tutto ciò che ho sbagliato, tutto ciò che sono o che sento di essere in questo momento.

I giocatori ai quali Pianigiani sta urlando di svegliarsi sono Bargnani, Gallinari e Belinelli, I MIGLIORI GIOCATORI ITALIANI, personaggi che ho imitato ed ammirato in gioventù e che tutt'ora suscitano in me fascino e volontà di emulazione.
Loro, la meglio gioventù ai miei occhi, stanno perdendo di 20 punti una partita che matematicamente non conta niente, ma che fa la differenza sul piano dell'orgoglio, della mentalità, del futuro di questa squadra italiana che da quasi sei anni perde colpi su colpi e che contava su di loro per riavviare un ciclo vincente, o perlomeno dignitoso, all'altezza del nome che portano scritto sulle maglie.
E invece niente, bloccati, paurosi, piccoli... inutili.

Io "odio" Pianigiani...
Io imito Bargnani, Gallinari e Belinelli...

Sto perdendo di 20....
Ma che cazzo ho dentro?